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Storia dello Sci di Fondo

Lo sci di fondo è nato tra le colline della Norvegia e della Svezia o nelle immense steppe siberiane? Ci sono testimonianze varie sull’utilizzo che si faceva un tempo di questo attrezzo, ma nessuna riesce a stabilire con precisione dove sia veramente nato.

E’ stato trovato in una palude della Svezia uno sci datato 5000 anni e risale al 2000 a.C. la più antica rappresentazione che ritrae due cacciatori di renne che calzano una specie di sci. Sui monti Altai, in Siberia, sono stati trovati degli sci risalenti al 2500 a.C., costruiti con giunchi legati fra loro, e scarpe da neve molto simili a quelle moderne. Sci in legno, più simili a quelli usati oggi dai fondisti, sono stati rinvenuti molti anni fa scavando in una torbiera svedese. Questi sci ed i primitivi graffiti rupestri di Rodoy (Norvegia), che raffigurano uno sciatore stilizzato, risalgono a quattromila anni fa.

I primi sciatori non usavano il passo alternato e non scivolavano sulla neve come si fa al giorno d’oggi, ma dovevano compiere un movimento simile a quello di chi va in monopattino. Gli sci norvegesi e finlandesi erano diversi tra loro: il primo era lungo e sottile, per favorire la scivolata; il secondo era corto e largo e aveva del pelo di renna applicato alla soletta per facilitare la presa sulla neve. Naturalmente lo scopo della diffusione di questi strani arnesi era soprattutto quello di spostarsi – senza sprofondare – su terreni innevati e servivano prevalentemente per cacciare.

Nell’XI e nel XII secolo i vichinghi usavano gli sci in battaglia: la gara norvegese chiamata Birkebeiner commemora la battaglia durante la quale il piccolo principe Haakon fu portato in salvo, da Lillehammer a Rena (Norvegia), da due esploratori vichinghi.

Per ottenere notizie più dettagliate con i primi cenni di tecnica bisogna arrivare al 1557 quando uscì a Roma il libro dell’arcivescovo di Uppsala, l’”Historia de gentibus Septentrionalibus”, in cui si parla dell’uso degli sci, definiti “zoccoli piani di legno e lunghi ed in punta rivolti all’insù” e si accenna anche a “tali arti e tali ingegni e modi di scorrere”.

Nel 1520 ebbe luogo la storia di Gustav Wasa, fondatore della monarchia svedese, il quale, non essendo riuscito a convincere il suo popolo a ribellarsi alla dominazione danese, partì da Mora per recarsi in terra norvegese e cercare aiuto. Fu raggiunto dopo circa 90 km a Salen da due messi che gli comunicavano la decisione coraggiosa di ribellarsi ai danesi. Dal 1922, gli svedesi ricordano questo episodio con una gara di fondo, la Vasaloppet, che si snoda da Salen a Mora, percorrendo in senso inverso la marcia del sovrano.

Secondo lo studioso di storia dello sci, Harold Grinden, i vichinghi introdussero lo sci nel Nord America più di novecento anni fa. Negli Stati Uniti gli sci furono usati dopo il 1840, quando immigrati scandinavi costruirono nel Midwest sci da fondo in legno. Nello stesso periodo lo sci fu introdotto in California da marinai norvegesi che avevano abbandonato le loro navi a San Francisco per cercare l’oro nella Sierra. Per passare il tempo durante l’inverno questi norvegesi organizzavano competizioni.

Per quanto riguarda l’Italia risulta che il primo sciatore sia stato il parroco di Ravenna, Francesco Negri, il quale fece questa esperienza durante un viaggio in Lapponia attorno al 1660. Dopo il reverendo Negri, in Italia, non si ha più notizia di sciatori fino ad arrivare al 1886, anno in cui Edoardo Martinori Romano, dopo essere stato in Lapponia, ritorna a casa con un paio di sci. Circa dieci anni dopo, ad opera di Paolo Kind, ha inizio l’attività sciatoria, naturalmente di sole discipline nordiche. Le prime gare, riservate a sciatori militari, si svolsero nel 1898. Nascono i primi sci club a Torino nel 1901, a Milano nel 1902 e a Genova nel 1903, mentre dieci anni dopo viene fondata la Federazione Italiana dello Sci.

Il vero fondatore della Federazione Italiana Sport Invernali (l’odierna FISI) fu, a Milano nel 1920, il Conte Aldo Bonacossa. Un enorme sviluppo, per la disciplina del fondo, lo si ebbe durante la prima guerra mondiale con la formazione di interi reparti di sciatori per l’addestramento dei quali furono ingaggiati istruttori stranieri. La scoperta della sciolina (le pelli erano utilizzate fin dalle origini degli sci) risale al 1903 ad opera di Victor Sohn e Bilgeri. Quest’ultima, composta da una miscela il cui ingrediente principale era la cera d’api, oltre a fare scorrere gli sci in avanti, permetteva anche di non scivolare all’indietro. Un po’ più difficile deve essere stato curvare la punta.

Se visitate il Museo dello Sci di Fondo a Lahti, ridente cittadina finlandese patria del fondo, vedrete che i primi sci sono proprio betulle tagliate a metà per il lungo, e vedrete anche i vari tentativi per dare alla punta la curvatura necessaria. Oggi il legno di betulla, così leggero e resistente, è solo un componente dei moderni sci da fondo.

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