A chiusura del 36° Corso Ski Fondo
Vocazione … CAI
di Ivo Pollastri
Per il buon vino occorrono alcuni componenti armonicamente fusi tra loro per ottenere la qualità : territorio giusto, natura propizia, sapiente lavoro dell’uomo.
Con la neve è … la stessa cosa ! Richiede “vocazione”. Esperienza e tecnica, affinate negli anni sia da chi insegna, i nostri bravissimi Maestri, sia dagli allievi che magari iniziano come principianti ma spesso, in breve tempo, acquisiscono notevole scioltezza e capacità appassionandosi, a una pratica sportiva ma anche – ce lo auguriamo – a tutto quanto sta “intorno” ad un corso di sci del CAI.
A partire dalla simpatica atmosfera delle partenze, all’attesa della meta scelta, al guardare fuori dal finestrino per adocchiare e prevedere il volgere al bello del tempo, il cielo, la luce. Scambi di discorsi, tecnici e non, sono il “preliminare” alla giornata, l’arrivo e l’inizio delle lezioni danno energia e il potersi “misurare” con se stessi conferisce spesso anche fiducia nelle proprie risorse. Qualche allievo potrebbe essersi stupito nel notare che, quale Direttore del Corso di quest’anno, non ho sciato : è stata una scelta, per osservare e capire meglio questa atmosfera collettiva, l’accogliere ogni due ore le classi di allievi, salutare il gruppo successivo, commentare “ a caldo “ l’esperienza. Come i grandi atleti, i partecipanti vengono filmati durante la lezione … ci si troverà poi una sera, in Sede, a commentare con l’assistenza dei Maestri errori, scivoloni che suscitano risatine, ma anche quasi perfette posture tecniche da ottimi fondisti, il tutto condito da un’atmosfera di simpatia e amicizia che contraddistingue il nostro “storico” gruppo. Le uscite si sono susseguite con regolarità anche se la neve, quest’anno è stata piuttosto avara. Pragelato, Rheme N. Dame, Cogne, Entracque ed infine Chiusa Pesio. La terza lezione è stata allietata dalla compagnia di alcuni ospiti che per la prima volta incontravano un gruppo CAI e, soprattutto da 4 ragazzi, Claudia, Giulia, Nora e Stefano, dell’Alpinismo Giovanile cui era stata dedicata una giornata di avvicinamento allo sci di fondo. E’ bello sapere che il nostro impegno ha fatto sì che si divertissero e si avvicinassero allo sci di fondo con lo stupore e la passione propria dei giovani …
Un grazie a questi splendidi allievi che mi hanno regalato emozioni, il piacere di stare con loro, il privilegio di dirigere un corso di sci di fondo del CAI.
La conclusione di questa relazione è in realtà già un inizio, tali e tanto interessanti sono le prospettive future, alle quali corrisponderà il nostro più serio e costante impegno perché esse non restino puri ideali, ma si trasformino in concretezza e offrano a tutti credibilità e fiducia.
“Il Club Alpino non può e non deve limitarsi ad essere un’associazione erogatrice di servizi, in concorrenza con altre associazioni di servizi. Deve essere un punto di riferimento credibile per il mondo della montagna e dei suoi frequentatori sensibili”
Torino, aprile 2011
Grazie
Ivo Pollastri